Sua Maestà il Carciofo di Montelupone Presidio Slow Food
In provincia di Macerata cresce il Carciofo di Montelupone, noto anche come “scarciofeno”.
Di colore violaceo con striature verdastre, ha dimensioni più piccole rispetto alla media e non ha peluria interna né spine esterne. Caratteristico dell’omonimo Comune marchigiano, uno dei Borghi più belli d’Italia, è una varietà tardiva e si differenzia in due ecotipi: la varietà precoce con foglie dal contorno gentile (non seghettate) e più produttiva si raccoglie dalla fine di Marzo; l’altro ecotipo ha foglie più seghettate, una dimensione della pianta più piccola e si raccoglie più tardi.
Quando la pianta è giovane, arriva a produrre dieci capolini (inflorescenze del carciofo), ma dopo qualche anno scende ad appena quattro. A causa di questo rapido calo produttivo e della resa più bassa della media (5,5 tonnellate per ettaro, a differenza, per esempio, del romanesco che arriva a 10 tonnellate), il Carciofo di Montelupone è conosciuto solo a livello locale ed è distribuito in una zona limitata, nonostante la sua altissima qualità.
Tuttavia, grazie al gusto saporito e molto dolce, è protagonista di molti piatti tipici, come le tagliatelle ai carciofi, i carciofi fritti e i carciofi alla giudìa (scopri le nostre ricette). Storicamente, a Montelupone, i primi capolini, quelli più grandi, sono cucinati in padella interi con finocchio selvatico, foglie di aglio fresco, varie erbe aromatiche locali, olio, sale e vino bianco, mentre i capolini più piccoli sono scottati e poi messi sott’olio.
Da qualche anno inoltre il Carciofo di Montelupone è riconosciuto anche da un Presidio Slow Food e la titolare Marisa Cipriani, oltre ad essere Presidente dell’Associazione Produttori del Carciofo di Montelupone, è anche sua Custode.
Vieni a trovarci per scoprire insieme a noi questo fantastico prodotto, nella Carciofaia più antica del paese!